C’è un paese delle meraviglie che si chiama MOSER.
Per chi ha letto il mio articolo precedente, avevo accennato a MOSER come una fra le 5 destinazioni must-see una volta a Karlovy Vary. Questo vale per qualsiasi turista in arrivo in Repubblica Ceca e soprattutto per i Cechi che non possono farsi mancare un’esperienza del genere dato che è uno fra i prodotti cechi più famosi d’esportazione mondiale. (continua sotto)
Spesso mi capita di sentire tante famiglie, che hanno Moser, ma chiuso in vetrina. Mi ricorda tanto la mia infanzia in Italia, dove in certe famiglie per non sciupare il telecomando, le sedie con il tessuto buono o addirittura i divani, li ricoprivano con il cellofan. Poco importava se una volta alzati dal divano, con fuori 40 gradi, si lasciava una pozza di sudore. Lo stesso con il servizio buono, i bicchieri pregiati o ancor meglio le lenzuola del corredo. La fatidica frase: “teniamoli da parte che si sciupano, una volta li utilizzeremo” ormai è diventata un cliché. Come se non ci sentissimo talmente importanti NOI da poterli utilizzare. Bene, è ora di cambiare.
Una volta a KV, decidiamo di dedicare una mattinata a quello che ci è sconosciuto, ma usiamo tutti i giorni. Il vetro.
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Appena arrivati a destinazione, ci accoglie la direttrice della struttura e da li si aprono le porte di una macchina da guerra che combatte giornalmente contro un mercato che ha poco o niente di tradizionale, che snobba la manifattura e soprattutto la dedizione, ma assolutamente concorrenziale nella velocità di produzione e soprattutto nei costi. (continua sotto)
MOSER resiste. Resiste perché è giusto così. Combatte perché in quelle fabbriche sono passati tanti uomini e donne che con le loro mani ed il loro sudore hanno portato sul mercato internazionale una tradizione, sulle tavole un’unicità e soprattutto una qualità apprezzata mondialmente partendo da reali, papi, collezionisti e amanti dell’arte, fino sulle nostre tavole, per chi ne è appassionato come me. (continua sotto)
Durante il tour che previa prenotazione è accessibile a tutti, si entra in un mondo particolare, dove la trasformazione della sabbia in bicchieri, vasi o oggettistica, diventa magia. (continua sotto)
Processi, passaggi, disegni che si tramandano dal 1857 sono messi in atto davanti ai nostri occhi e ci fanno ritornare nella sensazione come quando da piccoli immaginavamo Babbo Natale, gli Elfi e la loro catena di montaggio a preparare i regali di Natale per i bambini del mondo.
Nei vari passaggi della nostra visita, abbiamo potuto ammirare dal vivo i maestri vetrai che raggiungono la gestione perfetta del colore, difficilissima da ottenere e forse paragonabile solo alla pittura a olio. Le famose sfumature Moser, sono il risultato di proporzioni perfettamente bilanciate di pietre preziose mescolate a terre rare e ossidi metallici. Impressionante sapere (e che peccato!) che l’80% dei prodotti vengono scartati perché non perfetti!
Ma forse, la parte più emozionante è stato l’incontro personale con il Maestro Tomáš Lesser, il quale come uno scultore, disegna scavando nel vetro e senza alcun colore, ma solo grazie a un gioco di luci ed al suo incredibile talento, realizza opere d’arte tridimensionali.
La ciliegina sulla torta è stato un bicchiere MOSER realizzato attraverso le sue mani, ma con le nostre iniziali.
Potrei scrivere ore e ore cercando di trasferire i minimi dettagli attraverso le parole, ma credo sia giusto, che ognuno faccia da solo il proprio viaggio.
È un ritorno alle radici in un mondo moderno ed un rispetto verso l’arte.
Vostra, Moni
Prenota il tuo tour al: +420 353 416 132 oppure via e-mail: museum@moser.com