Per la prima volta dopo un anno, uso l’aereo, con tutti gli inconvenienti del caso, mascherina, voli spostati all’ultimo momento, disinfettante, test, tamponi, amministrazione varia, ma niente diventa un ostacolo se la voglia di cambiare aria è imminente.
Istanbul è una fra le città più eclettiche che ho visitato e dove ritorno almeno una volta all’anno per riprendere lì dove l’ho lasciata l’anno prima. (continua sotto)
Data la sua grandezza e vastità, la mia insaziabile voglia di scoperta non viene mai delusa. Molte città al mondo, una volta visitate, danno la sensazione di dire: “ok, bella, ma non ci tornerei una seconda volta”.
Ma come Praga, Istanbul ti lega un elastico alla caviglia e vuoi o non vuoi ci ritorni. (continua sotto)
Uno dei miei luoghi preferiti è il Bosforo, luogo che con le proprie acque sposa due sponde, quella Europea con l’Asiatica. A pensare quanta storia è passata da qua, vengono i brividi alla schiena.
Questa volta Istanbul aveva una luce particolare, forse dovuta dal freddo e da piogge incessanti o forse perché dopo un anno di lockdown, vivo le sensazioni in maniera più profonde facendo attenzione a particolari che prima erano assuefatti. (continua sotto)
Come al solito, i miei viaggi non sono completi, se non passano anche dallo stomaco dato che la cultura passa anche dalla tavola. (continua sotto)
Quindi non sono mancati i pomodori grigliati, le sfoglie, lo yoghurt bianco con il miele locale e i famosi datteri zuccherini. Tutto servizievolmente (ed abbondantemente) accompagnato dal çay (thé) locale servito su vassoi di rame.(continua sotto)
Quindi con Istanbul, riparte la mia vita da viaggiatrice. Vacanza che in qualche maniera ha cambiato la voglia di volermi più bene. Anche se non è stato un viaggio spirituale, lo è stato per prendere coscienza su molti aspetti, sia fisici, lavorativi che emotivi. Infatti, una volta rientrata a casa, sono riuscita senza fatica a fare un digiuno di 6 giorni (master cleanse) e ripreso a fare sport quotidianamente.
A volte serve proprio cambiare aria per cambiare testa.
Vostra, Moni